MUSEO ARCHEOLOGICO
Introduzione

E' ubicato in pieno centro storico, a Piazza Tacconi; è dedicato a Privernum, colonia romana fondata nel tardo II secolo a.C. all'interno della valle dell'Amaseno.
Il Museo, attraverso un percorso che si snoda in 12 sale, ne racconta la storia ed insieme ricompone lo sviluppo topografico del territorio privernate sin dalle fasi protostoriche e arcaiche.

I reperti archeologici, provenienti dai vari scavi che si sono succeduti in questa zona nel corso dei secoli, sono integrati da un efficace supporto didattico che, mediante foto, testi e disegni, ricostruisce paesaggi, monumenti e aspetti della vita di tutti i giorni.
L'immagine che se ne ricava è quella di una florida città, che conobbe il suo massimo splendore fra l'ultimo secolo della repubblica e il primo dell'impero.
A dimostrarlo sono soprattutto gli splendidi mosaici che ornavano tre sontuose case patrizie della fine del II secolo a.C.
Gli scavi, sino ad oggi, hanno riportato in luce circa 50 esemplari musivi; per la maggior parte sono conservati in situ (e sono visibili presso l'area archeologica), il Museo tuttavia propone una loro completa documentazione attraverso foto, pannelli luminosi e plastici e soprattutto espone, nel salone centrale, il sontuoso pavimento distaccato da una sala di rappresentanza di una di queste domus.
Sono oltre 30 mq di mosaico policromo decorato con motivo a cassettonato prospettico e impreziosito da una lunga soglia musiva che illustra un paesaggio lungo il Nilo.
E' questo il "gioiello" del Museo: si tratta infatti di una raffinatissima opera eseguita da un artista greco-orientale il quale, attraverso un sapiente gioco ad incastro di minuscole tesserine dai colori ora tenui e ora vivaci, è riuscito a rappresentare, con incredibile realismo, anatre, pesci, ippopotami e architetture che fanno da sfondo a scenette animate da pigmei.
La resa stilistica di questi omini che popolavano le misteriose sorgenti del Nilo è eccezionale, tanto che dai loro piccoli volti, quasi 'dipinti' da tessere microscopiche accostate le une alle altre con grande maestria e con una perfetta scelta cromatica, traspaiono addirittura sentimenti di stupore, di gioia o di terrore.
Questa soglia è di elevatissimo pregio artistico e può senz'altro essere annoverata fra i migliori esemplari musivi di età ellenistica.
La vita che si svolgeva nelle ricche case dei Privernati è ricostruita, al Museo, attraverso materiali del vivere quotidiano:
vasellame da cucina e da mensa, anfore, lucerne, fusi, telai e tutta una serie di delicati oggetti da maquillage aprono una parentesi sugli usi e consuetudini degli antichi cittadini.

La struttura amministrativa, politica e religiosa della città è invece 'raccontata' dal materiale epigrafico (iscrizioni che ricordano magistrati, imperatori o divinità) che è stato reso particolarmente eloquente grazie ad un'accurata trascrizione e traduzione dei testi e ad un loro sintetico ma chiaro commento.

Il quadro edilizio della città si conclude con l'illustrazione degli edifici pubblici (templi, terme, teatro) dei quali viene esposto quanto del loro apparato decorativo è tornato in luce: terrecotte architettoniche, statue, colonne etc.