AREA ARCHEOLOGICA
Descrizione

Se le tappe della storia urbana di Privernum e la quotidianità della sua vita cittadina possono essere lette attraverso i reperti esposti nel Museo, una visita all'Area Archeologica consente di cogliere dal vero gli aspetti edilizi e monumentali di un settore della colonia, caratterizzato soprattutto da un quartiere destinato all'edilizia residenziale.

L'Area Archeologica occupa, ad oggi, il settore nord occidentale di Privernum; limitata a settentrione da un tratto delle mura urbiche, conserva testimonianze che permettono di seguire la storia edilizia della città dal momento della fondazione (fine II secolo a.C.) fino al suo abbandono (XI - XII secolo d.C.).

La prima fase edilizia urbana è testimoniata da tre sontuose abitazioni private che, nei loro impianti planimetrici incentrati su grandiosi atri e peristili, ripetono modelli e schemi della casa di lusso di stampo ellenistico e che si segnalano per le ricche decorazioni pavimentali a mosaico, conservate quasi tutte in situ, cui devono, peraltro, il loro nome convenzionale: domus dell'Emblema figurato, domus del Battuto bianco e domus della Soglia nilotica.

Si conoscono circa 50 diversi motivi ornamentali a mosaico che propongono un ricco repertorio geometrico ma anche figurato; l'esemplare musivo di maggior pregio è una soglia a fregio nilotico, oggi al Museo Archeologico di Priverno.

Le case sono costruite in opera incerta e si datano fra la fine del II e gli inizi del I secolo a.C.
Ai primi anni di vita della città risale anche il circuito di mura; le ultime campagne di scavo ne hanno riportato in luce il tratto che limita, a nord, L'Area Archeologica e che è caratterizzato da due bracci rettilinei con una torre circolare posta sull'angolo.
La struttura difensiva, larga complessivamente m. 2,40, è formata da due muri paralleli separati da un'intercapedine e raccordati da setti trasversali posti a distanze regolari.
I muri paralleli erano collegati da una volta che doveva sorreggere il cammino di ronda.
La costruzione è realizzata in opera cementizia con paramento in opera incerta.

In età imperiale, verso la fine del II sec. d.C., venne realizzato un edificio termale sulle strutture, a quel tempo ormai abbandonate, della casa dell'Emblema figurato.

Le terme conservano, per intero, il loro canonico impianto planimetrico ed anche gli apprestamenti tecnici per il riscaldamento degli ambienti e delle vasche (suspensurae, praefurnia etc.)
In questo quadro edilizio non mancano indizi dell'impianto urbanistico regolare della città, scandito da strade parallele poste alla distanza di 70 metri, ed anche le tracce della sua ultima fase di vita quando l'abitato si venne ad articolare in povere capanne.