PRIVERNUM - | storia in breve |
Privernum fu fondata come colonia romana sul finire del II secolo a.C.; il suo nome ripeteva quello di una più antica città dei Volsci, ancora di incerta ubicazione, che era stata sottomessa e distrutta da Roma nel IV secolo a.C. Il ricordo della città volsca, nobilitata nei versi di Virgilio, è rimasto legato ad una figura di spicco dell'Eneide, Camilla, l'amazzone figlia di Metabo, re di Priverno, che il poeta pone alla guida dei Volsci nella lotta contro i Troiani di Enea. La città romana fu edificata in pianura, all'interno di una fertile vallata solcata dal fiume Amaseno e racchiusa fra le propaggini dei monti Lepini e Ausoni, in un punto dove convergeva naturalmente un articolato sistema viario che collegava la valle del Sacco con la costa tirrenica e il porto di Terracina. La località,
chiamata oggi Mezzagosto ma indicata,
fino alla fine dell'800, come Piperno Vecchio, è attraversata da un asse
a valenza regionale - la SS 156, Frosinone-Latina - che ricalca ancora
l'antica direttrice viaria di collegamento fra la via Latina e la via
Appia la quale, in ambito urbano, costituiva il principale asse di attraversamento
est-ovest. Il sito di pianura fu abbandonato nel medioevo (XI-XII sec.) quando la città, con il nome Piperno, fu definitivamente trasferita sul colle che ancora oggi ospita Priverno, posto 4 km a sud-ovest. Il settore maggiormente conosciuto di Privernum corrisponde alla sua area centrale; i resti rimessi in luce sono perlopiù pertinenti ad edifici pubblici ad eccezione di tre signorili abitazioni private; nell'insieme non sono sufficienti a ricostruire l'immagine dell'intera città con tutta la sua estensione, gli arredi e la vita di tutti i giorni, tuttavia costituiscono una campionatura che permette di delineare alcuni aspetti fondamentali della sua storia urbana. Durante la
prima fase edilizia, Privernum fu dotata di mura, fu tracciato
il suo impianto urbanistico regolare e furono realizzate le infrastrutture
primarie: le strade, il sistema fognario e l'acquedotto. Nel corso
del I secolo e soprattutto con la prima età imperiale, la città conobbe
un nuovo fervore edilizio: l'area sacra fu ulteriormente monumentalizzata
con l'aggiunta di un nuovo tempio; furono ripristinati arredi architettonici
e gli spazi pubblici cominciarono a pullulare di statue di imperatori
e politici eminenti. Durante la piena età imperiale un edificio termale di utilità pubblica fu costruito sopra le strutture di una più antica casa patrizia, la domus dell'Emblema figurato; in quest'epoca il lusso della città sembra diminuire anche se non mancano testimonianze di interessi diretti del ceto dirigente di Roma. Con l'alto medioevo Privernum, sede vescovile fino all'VIII secolo, si restrinse all'interno di un più limitato perimetro fortificato e l'abitato si andò via via ad articolare in modeste dimore, in botteghe e in laboratori per svariate attività artigianali. Nel XII secolo, quando era già in atto, nel sito dell'attuale città, la costruzione di una nuova Priverno, all'epoca chiamata Piperno, e quando, nel territorio, cominciava a prendere forma quel gioiello di architettura medievale che è Fossanova, la città in pianura fu abbandonata. |